Giacomo Balla (Torino 1871, Roma 1958) è stato un pittore, scultore, scenografo e autore di paroliberi*, conosciuto principalmente come teorico della avanguardia Futurista.

Il suo lavoro di teorico del movimento trova espressione pratica nelle più svariate discipline artistiche, progettuali e sperimentali. Passando attraverso la pittura, l’illustrazione e la scultura, Balla teorizza e realizza anche la divisa del rinnovamento radicale Futurista: un codice vestiario descritto con minuzia di particolari da indossare al fine di segnare con intenzione e concretezza la trasformazione culturale desiderata. L’intento primo del Futurismo è agire nel quotidiano tramite l’indagine del rapporto arte-vita. In questo studio volto all’evoluzione non deve essere tralasciato nulla, la trasformazione estetica deve rivolgersi alla società intera come atto comunicativo di spaccatura con il passato.

Proprio in questa ottica di rottura con ciò che è stato e con il mondo borghese, Balla dedica la sua attenzione all’accessorio maschile per eccellenza: la cravatta. La cravatta Futurista di Balla trova espressione nella sintesi tra forme dinamiche, colori brillanti e materiali disparati ed innovativi. Placche metalliche asimmetriche, triangoli in cellulosa e applicazioni di lampadine sono soltanto alcune sperimentazioni dell’artista.

*Paroliberi, o parole in libertà. Stile letterario introdotto dal movimento Futurista caratterizzato dalla mancanza di legami sintattici, grammaticali e organizzativi del testo compositivo.